sabato 26 novembre 2011

Relazione sull'efficienza e il rendimento sulla pagaia groenlandese



Nel post precedente Giorgio ha spiegato l’effetto che produce la cavitazione nella pagaia groenlandese.
Più aumenta la velocità di battuta,più aumenta la quantità di aria che viene risucchiata giù lungo la lama,creando due pressioni di flusso alternato dietro la le pale della pagaia,che si manifestano in uno sventolio di bolle d’aria detto anche vortice di Karman il quale porta allo stallo della pagaia.


La similitudine la si può fare con un motore endotermico quando va in fuori giri o dalla relazione che c’è fra la lunghezza di una scafo e la sua velocità massima .
La cavitazione per una pagaia tradizionale,rappresenta uno dei maggiori punti a sfavore rispetto ad una pagaia moderna , a maggior ragione se viene usata in maniera prestazionale.

Nei forum ,nei blog ai raduni si assiste spesso ,a prese di posizioni, sul vantaggio della pagaia a cucchiaio rispetto alla tradizionale e viceversa, alcune volte fino ad arrivare a dei scontri verbali veri e propri, dettati molto spesso dal fanatismo di posizione, il più delle volte arricchito molto dall’arroganza più che dalla conoscenza.


Sulla pagaia tradizionale molto è stato detto,i puristi della tecnica groenlandese, ne declamano ,come fosse una poesia gli innumerevoli vantaggi, che chiaramente non ripeterò per non essere ripetitivo .
La cosa che a me interessa è sapere, quali sono i reali vantaggi di una pagaia groenlandese, gli ulteriori miglioramenti fattibili per aumentarne il rendimento, visto che oltre essere un fruitore , ne sono anche costruttore.


Innanzitutto diciamo che il RENDIMENTO è il rapporto tra un lavoro svolto e l’energia totale spesa per compierlo.
Ciò non può mai assumere un valore superiore a uno, che rappresenta il rendimento ideale ( ovvero tutta l'energia sviluppata viene trasferita completamente senza perdite) questo perché purtroppo bisogna tener conto delle resistenze.

Le resistenze, , sono delle forze che si oppongono al movimento di un corpo,nel nostro caso parleremo di resistenza fluidodinamica o idrodinamica in riferimento al moto nei liquidi .
Una maggior resistenza porterà a un decadimento prestazionale come una minore la migliorerà.
Le resistenze che diminuiscono il rendimento di una pagaia, di un remo ecc. sono;
La superficie che la pagaia espone al moto con cui essa si sposta nell’acqua.
La viscosità del liquido.
IL coefficiente di penetrazione della pala determinata dalla sua forma.
Le resistenze indotte e le passive.


Queste considerazioni, sicuramente noiose per molti,spero interessanti per pochi, nascono dall’idea di poter intervenire dove ciò è possibile.
Un parametro da tenere in considerazione è la tecnica della pagaiata,o ancor meglio la possibilità di sfruttare al meglio la pagaia nella condizione del momento, d’altronde le dinamiche del gesto atletico, sono correlate da una serie di variabili ,che un buon pagaiatore dovrebbe saper leggere o interpretare.


Se una pagaia ha un comportamento eccessivo a cavitare(formazione di cavità riempite con un gas in mezzo a un liquido in movimento) per difetto di forma,la cosa migliore sarebbe quella di modificare l’angolo di attacco in corsa aumentando la negatività della pala, diminuendo la velocità di passata,o aumentando la profondità della stessa.

Io penso che ognuno di noi dovrebbe e potrebbe testare la bontà della propria pagaia ,senza limitarsi all’effetto estetico degli abbinamenti del legno, tantomeno al kayaker di grido a quello super esperto, che invece di suggerire sentenzia giudizi , opinioni e consigli a volte errati.

Questa prova la si può fare , magari un giorno che non avete questa grande voglia di uscire in kayak per fare chilometri.
Comunque, pagaiando in acqua calma con un po’ di attenzione noterete che nella superficie davanti alla pala della pagaia si crea come un piccolo cuscino d’aria,mentre dietro una cavità con una scia piena di bolle d’aria,la quale determina la turbolenza che crea una diminuzione di resistenza che si oppone allo spostamento della pagaia.

Ancora oggi, (probabilmente perché non c’è una risposta significativa di mercato sulla pagaia tradizionale) ,alcune cose sono ancora incomprese sulla meccanica dei fluidi che influenzano il comportamento di una pagaia groenlandese .
Nel passato invece consultando il libro di Golden ; abbiamo la consapevolezza che gli eskimesi hanno studiato il comportamento delle proprie pagaie per millenni, gli innumerevoli modelli , censiti sul testo in periodi storici diversi ,ne testimoniano la loro grande ricerca.

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